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18 luglio 2013 4 18 /07 /luglio /2013 07:23
Francesco Scorsone "Una mostra lunga 30 anni"

Vanni Giuffrè e Francesco M. Scorsone al Museo degli angeli di Sant'Angelo di Brolo ME

Le 10 domande alla quali ho risposto in una intervista della rivista d'Arte "DUEMILA".

1.Francesco di cosa si occupa in maniera particolare? E' da anni che è attivo nel settore dell'arte?

Mi occupo d’arte da oltre trent’anni; la galleria che rappresento è nata nel 1983 ma già da diversi anni andavo per mostre. Per la verità sono stato sempre curioso di un mondo, che certamente non era mio, ma tutto ciò che vi ruotava intorno aveva secondo me una magia che mi affascinava.

2.Sono molte le proposte che presenta al pubblico? Quali sono le reazioni principali?

Le proposte che presentiamo al pubblico sono tantissime, circa dieci l’anno, e di diverso tipo: dalla scultura alla pittura alla fotografia e, di tanto in tanto anche mostre collettive tematiche, come peraltro sono a tema tutte le mostre che presentiamo al pubblico. Fino a qualche anno vi era un interesse più forte verso l’attività degli artisti soprattutto “storici” e “nuove leve” meno interesse suscitavano le generazioni di mezzo dai 40 ai 60 anni, una generazione che mi è stata sempre vicina per ragioni anagrafiche. Ho considerato questa generazione di artisti quella che ha sofferto meno ma che ha un bagaglio di conoscenze culturali maggiore.

3.Ci sono artisti con cui si è trovato a collaborare che le hanno dato molte soddisfazioni?

Certamente all’inizio della mia attività soprattutto i figurativi con i quali ho realizzato parecchi interventi con mostre personali, collettive e rassegne di carattere nazionale e internazionale; ricordo a tale proposito la rassegna nazionale di pittura “Premio Fimis” che si tenne per dodici edizioni a Isola delle Femmine (PA). Una rassegna che vide firmare il manifesto dell’evento a Luigi Montanarini, Bruno Caruso, Lino Tardia, Mario Bardi, Totò Bonanno, Ibrahim Kodra ed altri. Furono anni di grande fermento artistico. In quella piccola comunità furono realizzate diverse pitture murali, oggi completamente distrutte dalla cecità degli amministratori comunali e dalla pubblica inciviltà. Furono realizzate performance come la strada dipinta per tre anni di seguito. Nel 1991 fu opera dell’artista astrattista geometrico Franco Russo, nel 1992 del figurativo Aurelio Caruso e nel 1994 fu la volta del video artista Carlo Monastra. Ma gli artisti che in assoluto nel tempo mi hanno dato molte soddisfazioni sono Aurelio Caruso, Antonino Perricone, Giuseppe Uzzaco, Salvatore Provino, la fotografa Malena Mazza. Ciò non vuol dire che con altri autori non ho avuto un buon feeling, al contrario. Per me l’artista è stato e rimane il principio di ogni cosa, senza l’artista il gallerista non avrebbe ragione di esistere.

4.Le persone che vengono al Museo degli Angeli e allo Studio 71 sono di tutt'Italia e dall'estero anche?

La tipologia delle due attività è molto diversa. Il Museo degli Angeli, di cui sono direttore da circa un anno e che si trova a Sant’Angelo di Brolo in provincia di Messina, ha visitatori pressoché tutti stranieri e/o turisti italiani o “domenicali”, mentre i frequentatori della galleria studio 71 di Palermo sono frequentatori di diverso tipo; persone che si interessano all’arte e alle mostre che di volta in volta è possibile vedere. La galleria inoltre dispone di una nutrita biblioteca d’arte contemporanea e di tanto in tanto vengono alcuni studenti dell’accademia di BB. AA. o dell’Università per consultare volumi per le loro tesi.

5.La sua attività di sensibilizzazione anche su questioni sociali scottanti a chi è rivolta?

Una delle ultime mostre realizzate presso la mia galleria è stata la mostra del duo artistico TrapaniCalabretta dal titolo “looking To the children” che l’8 giugno 2013 verrà inaugurata al Museo degli Angeli di Sant’Angelo di Brolo. La mostra, come si evince dal titolo, è rivolta alla collettività e alla politica per affermare il diritto inalienabile che hanno le future generazioni ad avere la cura necessaria perché possano crescere con quella attenzione che deve essere rivolta all’infanzia. Perché essa sarà il futuro della nostra nazione. Ma anche in precedenza ci siamo occupati di fenomeni sociologici come l’attesa di un bambino, “Aspettando Tommaso” di Mezzano, Cusenza e Scorsone. “Luci ed ombre all’Albergheria” per sottolineare i problemi di uno dei rioni storici e degradati di Palermo. La mostra di Oliviero Toscani “Trasgressione come comunicazione” sulle campagne pubblicitarie choc del famoso fotografo. Ma sono tante le mostre che ci hanno visto in prima linea per denunciare problemi e fatti scottanti come la chiusura del teatro Massimo di Palermo con la mostra “Omaggio ai pupari” o il premio “Claudio Domino” (il bambino ucciso dalla mafia).

6.Analizzando lo stato attuale dell'arte moderna che futuro crede si stia preparando soprattutto per gli artisti e per chi come lei si impegna nell'organizzazione di eventi speciali?

La crisi economica che sta attraversando il nostro paese non lascia presagire nulla di buono nel comparto delle arti figurative. E’ noto infatti che chi per prima paga lo scotto delle nefandezze di una politica culturale cieca e senza prospettive è proprio quella che viene definita la cenerentola delle arti. Questo problema si ripercuote a caduta su quelle attività che ruotano attorno ad essa: dai negozi che vendono colori, pennelli, tele, materiali per le ceramiche alla media industria che produce quanto prima detto. La crisi del quadro o meglio del manufatto artistico ha impoverito anche coloro che vivevano d’arte. Lo dico con cognizione di causa vivendo spesso a contatto con coloro i quali anni or sono erano artisti osannati dal pubblico. Palermo, ma la Sicilia in generale - a parte qualche isola sparuta fatta da iniziative di appassionati filantropi o di inguaribili romantici - non produce eventi o iniziative che prevedano il coinvolgimento degli artisti (parlo della grande massa degli artisti pittori e scultori). Le situazioni (eventi, mostre, acquisizioni) a dir poco nepotistiche, alimentate dalla politica, lasceranno tracce scarsamente economiche solo nei contenitori regionali e/o comunali.

7.Avete realizzato anche cataloghi per tutte le vostre iniziative?

Certamente. Le oltre trecento mostre realizzate dalla galleria Studio 71 in trent’anni di attività hanno prodotto sempre qualcosa da consegnare alla storia dell’artista e della galleria: un catalogo o una brochure hanno sempre accompagnato la mostra. Era ed è una condizione, per la verità l’unica, che si richiede all’artista chiamato ad esporre.

8.Ci sono mai stati momenti per lei particolarmente difficili da superare?

Le difficoltà da superare sono sempre le stesse: problemi economici, ma per fortuna la galleria può contare su uno spazio espositivo di proprietà di alcuni soci sicché i problemi rimangono quelli amministrativi e di gestione ordinaria.

9.Per il futuro quali sono le sue intenzioni, i suoi programmi?

Il futuro, spesso, più che nelle nostre mani è nelle mani di chi decide per noi. Ma abbiamo due giovani quarantenni che ci auguriamo, come certamente sarà, assumano prima o poi le redini di una struttura che oramai è parte della memoria storica palermitana. A parte questa premessa, a breve tempo contiamo di incrementare il patrimonio di opere d’arte del Museo degli Angeli con nuove donazioni, di realizzare una Fondazione intitolata ad Alba Lo Verso (pittrice e docente di discipline artistiche) scomparsa circa 25 anni fa e senza il cui apporto non saremmo neanche qui a parlare d’arte; una maggiore e più stretta collaborazione con la Fondazione La Verde La Malfa di San Giovanni la Punta CT della quale sono membro del comitato scientifico. Ovviamente abbiamo in programma la nostra prossima stagione artistica con mostre di: Lorenza Parrotta “Nel segno del sogno ed altre storie”, “Omaggio a Gil Elvgren”, “Nel segno di facebook” e abbiamo in mente di fare una mostra di Enrico Benaglia, di Franco Murer e di altri artisti, ma non riteniamo renderle pubbliche prima ancora di avere trovato un accordo con gli artisti.

10.Chi avesse intenzione di contattarla come può farlo?

Come ritiene più opportuno: o attraverso mail all’indirizzo studio71pa@tin.it o a mezzo telefono al n. 091 6372862, attraverso il sito internet www.studio71.it o attraverso facebook.

Francesco Scorsone "Una mostra lunga 30 anni"
Francesco Scorsone "Una mostra lunga 30 anni"
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