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8 settembre 2017 5 08 /09 /settembre /2017 15:15
Il premio speciale della 43ª edizione di poesia di Marineo a Desirée Rancatore

In una serata di settembre, com’è consuetudine, chiude la 43ª edizione del Premio di poesia Marineo. Un premio sicuramente datato e certamente il più datato tra gli eventi che si tengono in Sicilia grazie alla meritoria opera dei suoi sostenitori che, incessantemente e gratuitamente, si sono fatti carico nel tempo di tutta una serie di istanze e di valutazioni inenarrabili a dire del presidente Salvatore Di Marco.

Un premio partito in sordina nel 1974 ma che ha visto transitare, nel suo lungo percorso, davanti al Castello Beccadelli di Marineo poeti e scrittori  di ogni tipo e di grandissimo spessore  da Evgenj Evthushenko a Emilio Isgrò, dal Cardinale Pappalardo a Pietro Ballo, da Pino Caruso a Lina Sastri solo per citare qualcuno.

Nel suo discorso introduttivo il sindaco di Marineo, nel ringraziare tutti i presenti, ha voluto porre l’accento anche sugli sponsor che con il loro contributo hanno fatto si che il Premio Marineo potesse celebrare la sua 43ª edizione.

I poeti - ma direi chi si occupa di scritture o di arte più in generale - hanno in sé qualcosa che evidentemente li distingue da tutto quel marasma di arrampicatori contemporanei venuti alla luce con il berlusconismo. Abbiamo avuto modo, seguendo questo evento, di percepire in un paio di interventi il risentimento verso una società proiettata più dalla parte dell’individualismo che sulla comprensione verso l’altro, verso la tolleranza.

Il poeta è un lupo solitario che ulula alla luna e dalla quale non avrà mai risposte anche quando le domande e le tragedie sono la componente cardine della propria disperazione. Più volte abbiamo sentito in questa edizione termini dialettali in componimenti poetici ma ciò che mi ha colpito è stata la poesia di Giuseppe Condorelli dalla raccolta “N’zuppilu n’zullipu” che conclude la sua poesia con questi versi di rassegnazione: “tanta pacenzia sulu / p’arristari / vivi”.

Gli altri poeti che si sono distinti in questa edizione a parere unanime della Giuria del Premio Marineo sono, per la poesia in lingua siciliana: Pietro Valenti, Mario G.B. Tamburello e Rino Cavasino mentre per la sezione in lingua italiana la vincitrice è stata Marcella Delle Donne. La Commissione infine ha premiato Jean Flaminien per l’opera straniera “L’uomo flottante”.

Un premio speciale alla carriera è stato assegnato al soprano Desirée Rancatore per la sua straordinaria carriera di cantante lirica. La Rancatore ha debuttato a soli 19 anni come Barbarina ne “Le nozze di Figaro” al Festival di Salisburgo e da allora è diventata una presenza abituale dei principali teatri d’Europa e d’Asia. In questa serata “magica” di Marineo ci ha offerto un saggio della sua straordinaria arte.

Il premio di poesia Marineo chiude i battenti ma i poeti no, sono una razza a parte; essi sopravviveranno alle intemperie atmosferiche, ai terremoti che squarceranno la terra. La poesia è come l’acqua senza la quale non cresce niente. I progetti che nel corso della serata  sono stati avanzati da più parti sono sicuramente da attenzionare ma, alla base di tutto, è estremamente indispensabile oltre che la volontà politica di realizzarli  la testardaggine del poeta.

 

Palermo li, 7.09.2017                           Francesco M. Scorsone

 

 

 

 

 

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