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9 settembre 2016 5 09 /09 /settembre /2016 08:15
Alla Galleria Gagliardi la “Bellezza vera” di Riccardo Mannelli

Dal 10 settembre sino al 2 ottobre 2016, la Galleria Gagliardi presenta la mostra personale di Riccardo Mannelli dal titolo “Bellezza Vera”. La mostra raccolgono una quindicina di tecniche miste su carta-cotone intelaiata, insieme a decine di disegni ed acquarelli.

L’evento organizzato dalla Galleria Gagliardi di San Gimignano per festeggiare i 25 anni dalla propria fondazione dedica a Riccardo Mannelli, uno dei più importanti disegnatori satirici e pittori italiani viventi e sintetizza alla perfezione i principi guida a cui i titolari (Stefano Gagliardi e Isabella Del Guerra) i quali si sono sempre ispirati nella scelta degli artisti e nel valutare le caratteristiche delle loro opere: bellezza, verità, qualità e valore reale. Scelta non facile da sostenere in un mercato dell’arte spesso contaminato da regole speculative, da produzioni effimere, tendenze transitorie e da operatori del settore di dubbia e scarsa professionalità. Scelta non facile ma negli anni vincente: grazie al rigore di questa personale visione, molti artisti, scelti e permanentemente sostenuti dalla Galleria Gagliardi, sono oggi ampiamente condivisi da molti altri galleristi e promossi da Musei in Italia ed all’estero. Il credito professionale acquisito in questi 25 anni ha permesso alla Galleria di realizzare, fuori sede, oltre sessanta eventi in collaborazione con Musei, Fondazioni ed Enti Pubblici.

Mannelli, come sempre mette in scena racconti dove corpi e volti vengono presentati nella consapevolezza che, come scrive la curatrice della mostra Alessandra Frosini “...la bellezza è un bene fragile per eccellenza, che ci trasforma, lascia traccia e ci dà vita, nutrita dai nostri limiti e dalle nostre potenzialità. Non possiamo farne a meno dopo che l’abbiamo incontrata, perché non coincide con la perfezione, ma è uno stato dell’Anima”. Nelle opere di Mannelli la curatrice precisa “… Nulla è lasciato al caso e così nel taglio delle composizioni e nella costruzione del disegno di queste figure si ritrovano punti di riferimento che affondano le loro radici nella tradizione artistica passata, partendo dal Quattrocento toscano, attraverso poi il simbolismo e l'espressionismo tedesco e per autori come Klimt, Kokoscka e Schiele, da cui mutua una nuova sintesi fra spirito e sensi, declinata in una dimensione più intima della realtà. Fra i contemporanei è vicino al realismo neo-espressionista di Lucian Freud, di cui sottolinea i segni che l'esistenza lascia sui corpi umani. Di Francis Bacon riprende e richiama la pittura che inventa il corpo e lo pone nello spazio, nella superficie del quadro, secondo un movimento capace di pensare un corpo, concedendo allo sguardo angolature e superfici inedite. Quello che si crea è allora un racconto, è storia simultanea, che si fa percorrere a grandissima velocità nel momento in cui la parola-segno rallenta, concentra e dilata lo spazio. Del resto il racconto è, come dice Roland Barthes, una categoria trans-storica, fuori dal tempo, che può sostanziarsi in innumerevoli supporti materiali, dalla parola, al gesto, alla scrittura, all'immagine. Mannelli è un autore di racconti in cui la maggior parte dell'atmosfera resta sospesa per tendere l'immaginazione, per creare un equilibrio che è sempre precario, per cogliere il qui e ora, cancellando un solo modo di raccontare e istituendone un altro, differente, dotato di un ritmo proprio.”

news@galleriagagliardi.com

Ho voluto pubblicare questo testo – comunicato stampa - della Galleria Gagliardi per la mostra di Riccardo Mannelli perché sono molto vicino alle convinzioni dei loro fondatori. Non vi è dubbio che è sempre più pressante l’esigenza di una presa di coscienza tale da avere il “coraggio” di dire basta a tutte le scempiaggini che oggi circolano e circondano ogni comparto del mondo dell’arte contemporanea. Qualche mese fa nel partecipare a un convegno tenutosi a Isola delle Femmine sul “Novecento” ho sostenuto - tra l’altro - nel mio intervento, abbastanza critico, sull’imbarbarimento dell’arte contemporanea che nell’arte spesso si costruiscono miti in modo così veloce che essi stessi ne creano dei nuovi, autodistruggendosi e creando peraltro confusione nell’ambito dei collezionisti, destinatari ciechi e inconsapevoli della ingordigia dei mercanti e dei galleristi i quali da più tempo oramai spacciano delle porcherie definendole opere d’arte. Per fortuna non è il caso della rassegna in questione. La mostra di Riccardo Mannelli è visitabile fino al 2 ottobre 2016 Galleria Gagliardi Via S. Giovanni, 57, 53037 San Gimignano.

Francesco M. Scorsone

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