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26 aprile 2016 2 26 /04 /aprile /2016 09:44
La Via dell’Angelo a Sant’Angelo di Brolo inizia il suo viaggio

Da sabato 23 Aprile e fino al 15 maggio 2016 presso il Museo degli Angeli sarà possibile visitare la mostra “La Via dell’Angelo” a cura di Enrico Meo.

Quello degli Angeli è un tema certamente non nuovo ma interessante e direi attualissimo. Messaggeri alati, ma anche angeli metropolitani, sono stati “chiamati” a vestire, attraverso mani sapienti di artisti, le sale di questo museo dedicate alle mostre temporanee. Un breve periodo purtroppo, ma sicuramente bastevole per la comunità Santangiolese e per quella più complessiva dei Nebrodi. La mostra infatti è destinata, partendo da Sant’Angelo di Brolo, ad interessare altre location prima in Calabria e poi in Puglia ma non è escluso che possa interessare le altre cittadine gemellate con il comune di Sant’Angelo di Brolo nella storico evento “gemellangelo” del 2011 nel quale 13 comuni italiani si gemellarono, in un’unica occasione, con la cittadina dei Nebrodi.

Nel suo saluto di benvenuto agli artisti presenti all’evento, il sindaco Basilio Caruso ha ribadito il suo impegno a far sì che la mostra possa essere un ulteriore motivo per sviluppare i rapporti con i diversi comuni del gemellaggio. Una indicazione, seppur velata, in tal senso, la leggiamo nel testo in catalogo di Vinny Scorsone: “La Via dell’Angelo di questa mostra poco ha a che fare con la Via Sacra dei longobardi (l’antica via francigena) e con il culto micaelico eppure non si può fare a meno di notare una sorta di corrispondenza tra le opere esposte e il pellegrinaggio che ancora oggi si continua a fare verso il santuario di San Michele Arcangelo in Puglia.” Perché, quindi, non “costruire” una Via dell’Angelo che partendo da Sant’Angelo di Brolo possa avere come destinazione Roma nell’anno giubilare?

Vittoria Butera, nel suo testo in catalogo e durante l’intervento nel corso della serata inaugurale, pone fortemente l’attenzione sull’aspetto del recupero artistico “azionando quelle dinamiche” che l’artista percepisce nel riappropriarsi della rappresentazione della figura, nel recuperare quell’aspetto del divino, del linguaggio, della bellezza. Un intervento, quello della Butera, articolato che non ha lasciato spazio alle estemporaneità del credito improprio che spesso si avverte in certe e purtroppo incerte “creazioni” artistiche. La ricchezza del “valore” deve essere valore aggiunto e non valore improprio. In altri termini l’artista può “arricchire” le sue opere con sfaccettature semantiche ma non può essere la semantica l’oggetto dell’opera. L’opera d’arte deve avere un suo valore intrinseco che può essere disgiunto dal valore semantico. Quando un’opera per essere compresa ha necessità del valore semantico è il caso di dubitare del valore dell’opera stessa.

Una mostra quindi quella di Enzo Angiuoni, Giuseppe Bonaccorso, Alessandro Bronzini, Maurizio Carnevali, Luigi Casale, Carmelo Conte, Lamberto Correggiari, Vincenzo De Filippis, Giuseppe Gargano, Irina Hale, Antonio Iozzo, Antonino Liberto, Maria Pia Lo Verso, Massimiliano Marchese, Oronzo Mastro, Enrico Meo, Rita Meo, Michele Pomes, Giusto Sucato, Vincenzo Vacca, Daniel Zanca e Antonio Zurlo che affronta temi e considerazioni diverse che francamente meriterebbero un’azione e un’attenzione alle quali non siamo abituati ma che sarebbe ora che la politica facesse il punto anche su queste questioni culturali anziché perdere tempo nelle inutili beghe interne di fazioni sempre più litigiose e inconcludenti. L’arte purtroppo, come spesso accade, è rimasta sola a leccarsi le ferite inferte da un leone politico che sempre più spesso dopo avere mangiato fino a sazietà non accetta di dividere i resti del suo pasto con alcunché.

La mostra al Museo degli Angeli Via San Francesco snc Sant’Angelo di Brolo è visitabile fino al 15 maggio 2016 con i seguenti orari dalle 9.00 alle 18.00 ininterrottamente festivi compresi.

Palermo, 25 aprile 2016 Francesco M. Scorsone

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