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19 marzo 2016 6 19 /03 /marzo /2016 10:53
 Ligabue da Palazzo Palagonia a Palazzo Reale

In questo paese che si chiama Palermo si continuano a fare cose trite e ritrite. Questa mostra di Palazzo Reale, Sala Duca di Montalto se non è una brutta copia non è certamente una mostra nuova di Antonio Ligabue. Quella realizzata a Palazzo Palagonia di Bagheria nel 1975 e patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, dal Comune di Gualtieri, dall’allora Provincia di Palermo e ovviamente dal comune di Bagheria fu un’altra “cosa”. Nella mostra di quel tempo (che ho visto) e di cui ho il catalogo c'erano esposte 150 opere. Si trattava di una mostra antologica dell'artista il cui saggio critico introduttivo fu scritto da Raffaele De Grada e la consulenza artistica delle opere fu curata da Sergio Negri e di cui è presente una interessante testimonianza in catalogo.

Nella mostra di Villa Palagonia erano presenti anche incisioni e sculture oltre che una quantità di dipinti notevoli, molti dei quali sono presenti in questa mostra di Palazzo Reale.

Scrisse nel suo argomentato testo in catalogo il notissimo critico d'arte Franco Grasso ... Perché Villa Palagonia .... "un clima propizio all'arte visionaria di Antonio Ligabue è creato dai mostri ideati dalla bizzarra fantasia del "principe folle" (o piuttosto ferocemente critico dei costumi dell'aristocrazia isolana) i quali introducono con segrete rispondenze alla fruizione delle inquietanti belve del "pittore matto" di Gualtieri venute a popolare le stanze dell'edificio settecentesco" ....

Poco e nulla è cambiato se non in peggio da allora ad adesso.

Io so benissimo che la Fondazione Federico II a cui è affidata la curatela, la gestione e l’organizzazione degli eventi “culturali” che si svolgono nella sala del duca di Montalto ha moltissime richieste, sicché avrebbe potuto affondare a piene mani nelle istanze di eventi che sicuramente gli giungono da ogni parte e non rifare una cosa che è stata già fatta.

È proprio vero questo paese non ha memoria neanche per le cose ovvie. Forse sono finiti i pittori o gli artisti? Forse la Fondazione non ritiene che in questo paese Sicilia possano esserci elementi tali da meritare l’attenzione della Fondazione Federico II? Perché la Fondazione Federico II non si dota di un consulente capace, che possa recarsi in loco per valutare e verificare le richieste di mostre e/o di eventi?

Non si può vivere in un paese se chi lo governa è cieco, se chi lo governa sceglie di coccolare solo i figli “belli” perché pensa che gli altri sono brutti, sporchi e cattivi.

Francesco M. Scosone

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